Disturbi d'Ansia
Paura della paura...
La radice del termine “ansia” (dal latino “anxius” = affannoso, inquieto) è quella del verbo latino “angere” che significa stringere, soffocare.
L’ansia, infatti, si caratterizza come una condizione di tensione accompagnata da un senso di paura, apprensione e inquietudine. Spesso l'ansia si manifesta con una serie di correlati somatici come sudorazione, palpitazioni, tremore, senso di affaticamento e difficoltà respiratorie.
L'ansia è considerata un'emozione più evoluta rispetto alla paura. Entrambe sono emozioni protettive se non eccessive e pervasive, emozioni che hanno permesso all'umanità di preservarsi tutelandosi dai pericoli circostanti. L'ansia, tuttavia, diventa patologica qualora si manifesti in forme eccessive e comprometta la vita quotidiana, ad esempio creando preoccupazioni potenziali, non reali.

Dopo anni di ricerca, nel 2013, l’Associazione Psichiatrica Americana (APA) è giunta alla pubblicazione dell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-V).

I disturbi d’ansia classificati nel DSM-V sono:
- Disturbo d’ansia da separazione
- Mutismo selettivo
- Fobia Specifica
- Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)
- Disturbo di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzato
- Disturbo d’Ansia indotto da Sostanza/Farmaco
- Disturbo d’Ansia dovuto ad Altre Condizioni Mediche
- Altro Disturbo d’ansia specifico
- Disturbo d’ansia non altrimenti specificato
La Dott.ssa Serafini ricorda l'importanza di non effettuare auto-diagnosi

N.B.: Il Disturbo ossessivo-compulsivo e i disturbi stress correlati (disturbo post-traumatico da stress e disturbo da stress acuto) non sono più categorizzati nel gruppo dei Disturbi d'ansia come invece avveniva nel DSM-IV-TR (2000).